mercoledì 30 marzo 2011

E…ascolto il battito dell’ universo illimitato

E…ascolto il battito dell’ universo illimitato
desiderio di soli e lune ….luci violente…ad annientare l’ energia inesplosa e trattenuta
coiti interrotti per aumentare la potenza di una umanità umile e fragile…………..
voci…e paure…nebbie e crogioli fumanti…
melodie……….
aiutano sai!
Parole inutili…come versi a intrecci di maglia
Rammendi…
toppe su orrori…

L’ inverno passa come un treno lento…
Porta a spasso una primavera giovane frivola
In attesa di divenire…una peccatrice redenta…


Non c’ è tempo per le innocenti evasioni…
È come sfidare da vecchi l’ atleta proposto dal tempo a vincere l’ olimpiade dell’ anno.

Tutto striscia e vola, tutto salta e arretra… e poi avanza
Come un ventre in procinto di partorire indefinibili progressioni
Barche spaziose e spaziali…complessi intrecci di matematici
Confuse dimensioni assetate di indefinito…

Disumane note seminate nell’ etere spargono sangue a fiotti
Come fontane pazze zampillanti orrori e morte…
Dove sono i prati, i monti e i lupi?
Dove dormono le sagge menti degli antichi padri?
Dove la semplicità dei santi?
DOVE i sogni dei bambini???

A quale rupe si aggrappa il mio spirito fischiettante?
E dove appende la speranza chi si spoglia ingenuamente dei sorrisi beffardi?
Alle ali della melodia…forse...chissà!
Torna l’idea della scacchiera
Del bianco e del nero
Del gioco e della sfida…
Ma questa volta la vita ha fregato la morte e si è fatta sostituire…
Da nostra Signora LA SPERANZA…

E se c’è chi la definisce l’ ultimo dei mali…
Che importa! C’è ancora nel bosco uno gnomo che spera
Esista la speranza della speranza…
All’ ennesima potenza…
Una moltiplicazione del male
O una luce nell’ oscurità di un cielo senza stelle…
Il bianco e il nero…
Il rosa e il verde
L’ azzurro e l’ arancio…
L’ estate che sfida l’ inverno e evita la sfida seducendolo tra le spighe…
La primavera che bacia il timido autunno e lo chiede in sposo….
Chissà!
(Pennino)

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