giovedì 5 maggio 2011

Amori di neve

Conosco soltanto il linguaggio
del silenzio celato sotto
palpebre dischiuse.
Conosco soltanto la poesia
del suo giacere muto,
immerso in quel mare del ricordo.
Lentamente sprofondo nella
storia della tua anima,
fra i tuoi pensieri cerco quella
parola che spesso mi manca.
Al di là delle nostre mura,
spesse come il desiderio che
fa da confine ai nostri corpi,
un paesaggio invernale,
un albero spoglio, lontani campi
deserti, soli, come quegli amori
che finiscono con la neve.
(Mariella Soldo)
(Tutti i diritti riservati)

3 commenti:

  1. Immagino che gli artisti che pubblicano qui più o meno si conoscono tra loro. O si conoscono oppure a distanza in qualche modo si influenzano...

    La neve: appena ho letto questa poesia ho pensato alla ricorrenza di questa immagine tra le parole di alcuni testi che sono qui. E quando sono tornata a rileggerle pensando che fosse della stessa persona mi sono accorta che in effetti è più volte menzionata, ma non sempre dalla stessa persona. E quello che mi ha stupita è il fatto che sia presente con la stessa presenza e intensità (insieme ad altre immagini comuni) tanto nelle poesie di Mariella Soldo quanto in quelle di Barbara de Palma.

    La neve... la sua slitudine, il silenzio, l'assenza, la presenza della neve, i ricordi che riaffiorano, il suo candore... tutto la avvicina al candore del lenzuolo.

    Forse siete molto amiche, oppure il mio trip staseta mi dice che siete amanti. Forse sono io troppo allucinata stasera. Ma che ca...ate sto sparando! Meglio ragionarci con più lucidità.

    In ogni caso, bellissima anche questa poesia.
    A presto.

    j.

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  2. scusa J, ma non credo che in questo testo la parola neve sia associata all'idea del lenzuolo... e poi sono dell'idea che si lasciano influenzare solo le persone debolmente artistiche... il vero artista è individualità, originalità, studio... il resto........

    K.

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  3. K. Questo perchè tu interpreti la parola "influenzare" in senso negativo. Io no, se un'opera d'arte è grande a tal punto o a tal punto è vicina al mio modo di sentire allora ben venga l'influenza ...
    ... Io non intendevo dire che qui, o in altre poesie che ho letto, non trovo niente di originale. Trovo questa poesia molto originale, così come altre in cui ho trovato immagini affini, io intendevo parlare di compenetrazione - diretta o indiretta, reciproca o meno, cosciente o inconscia.


    Solo uno stolto potrebbe credere alla grande illusione di scrivere cose fuori dalla vita. La vita ti attraversa, la vita ti scalfisce, ti muta e muta continuamente la tua arte. "Studio?" cosa studi allora se non quell'universo che c'è tra la vita e la morte, tra il finito e l'infinito, l'individuale e l'universale, e tutte le sfumature che ne derivano...
    Anche l'incrociare uno sguardo sconosciuto può influenzare la tua arte... niente ne è escluso.

    J.

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