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LA MAGA DEL CIRCO
“No!” - fu la sua risposta arcana e sentenziante,
quando le chiesi di correggermi il futuro.
Poi restò immobile e silente un infinito tempo,
gli occhi sbarrati e ciechi aperti sopra i miei, dolenti.
L’odore acre del circense suolo
sembrò svanire al suono del suo sguardo
e dentro quelle biglie di carbone e prugna
si aprì un cammino che dovetti fare, stanca.
Mi si pararono davanti cuori dèmoni,
sorrisi spalancati di pagliacci ipocriti,
ardimentose vie bagnate di futuri incerti,
domande su domande da placare a morsi.
E ancora, forte, mi si presentò la morte,
ed io le dissi che la conoscevo bene,
ma non credette ad una sola sillaba,
e prese a schiaffi tutto il mio dolore, inerme.
La dignità la vidi calpestata,
e mi derisero persino i delinquenti,
in quel cammino andavo veramente sola
e forse quella maga era soltanto il mio destino, breve.
Si alzò di colpo come a maledirmi,
gridò talmente forte da spezzarmi gli occhi,
ma la sua sfera di cristallo si disciolse in sangue,
ed io ne bevvi germogliando nuova vita, intera.
(Barbara De Palma)
Leziosa crudeltà diluita in versi ...
RispondiEliminaJ.
... la vita è spesso crudele con chi "sente", J.!...
RispondiEliminaUn abbraccio!
Barbara