sabato 2 luglio 2011

Se ti dicessi che sei la mia musa?




Se ti dicessi che sei la mia musa?
Rideresti come una gazza
che ha rubato un pezzo di vetro,
un pezzo di vetro sporco del mio rosso…

Lo so, lo so…all’ idea che possa scriverlo… temi…
come l’ estate selvaggia teme la pioggia
come un peschereccio teme il mare pazzo…

Zitto! Non un rumore turberà le tue ore di pace…
Scemo e zitto, buono e accucciato…mi nasconderò
come una conchiglia nasconde la sua perla bianca,
come un bimbo si rifugia tra le cosce del buio dopo una bugia.

Non oserò sporcare il tuo mondo perfetto.
Non proverò a solcare con la lama la tua tenda
Non taglierò il velo che hai scelto e non scucirò la tua coda da sirena.

Seguirò con lo sguardo le tue orme
veglierò sul tuo sonno malinconico
accenderò un sole nuovo per ogni stella che si spegne.
Zitto, incrocerò le dita
annaffierò la sorte come fosse un prato
toglierò le bende alla fortuna
e nella triste solitudine mi troverai.
(Hermes P.)

1 commento:

  1. Questa poesia e il suo messaggio è un fiume in piena. Eccessiva in tutto... Come forse voleva essere.

    Alcuni passaggi però, secondo me, la "appesantiscono" un po' - le sfumature alle volte potenziano la vista e la aiutano a cogliere i dettagli. Questo forse è quello che manca.
    Un parere, nulla di più!

    J.

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