martedì 6 dicembre 2011

LUCANIA SENZA VELI


Terra di falchi e di nuvole imprudenti.
Terra d’aria limpida che ossigena l’ideale
e coltiva gli acri sconfinati del pensiero.
Terra squarciata d’ombre e di contrasti:
un dio burlone e bicolore ha mescolato con astuzia
dolcezze di curve ad erosioni di terre brulle,
la seta verde delle colline rigate
al giallo ocra di pietre succhiate dal sole,
salite faticose verso il cielo
a discese brutali incontro agli inferi.
Sei come tutte le donne che t’hanno abitata…
lieve e testarda,
orgogliosa e dolcissima,
concentrata e sfuggente.
Meriti senza nebbie tutto il rispetto che ti nutre.
I rapaci avidi planano felici tra le braccia dei santi
nel vento sincero e rarefatto delle tue vallate.
Lunghi trafori senza luce
scavano i fiori delle tue viscere
dove nel buio più fondo
si legge la sacra verità del tuo apparire.
Seguo le indicazioni dell’istinto…
e d’improvviso
si offre allo stupore dei miei sensi la poesia di un fiume terso
che scivola danzando tra le pietre e i pini,
e gli occhi neri dei briganti ancora vivi
cantano la tua storia di donna predata e Madre
e scorrono sotto le vene scure
dei boschi che s’affondano nella tua carne verde.
Adorabile Femmina ferma su ponti sospesi…
smalto verde
rossetto viola
e cuore nero
sono il tuo mistero da leggere e da fuggire,
ma l’ostilità delle tue forme doppie lascia presagire
che non da tutti gli uomini ti lascerai scoprire
 
(Barbara De Palma)

5 commenti: